Ringraziamento

A Paolo, una persona con un universo nascosto in una semplicita' disarmante, un amico raro.

A Noemi che, ne sono sicuro, assieme a Paolo farà in modo che, quando siamo alla guida, il nostro piede destro e la nostra testa agiscano sempre in comune accordo..

Ciò che segue è copia/incollato da
"La nostra storia" di Miranda453 la cui stesura è iniziata il 29/01/2010
http://forum.quattroruote.it/posts/list/24604.page

Grazie a Giorgio, per la passione e la costanza nell'organizzare i raduni e raccontarli.

Grazie a Sandro63, a cui ho rubato le parole dell'introduzione

lunedì 13 giugno 2011

Parte Nona: Vulcan Tour Giugno 2009 (CT) (NA)

Vi assicuro che non e' facile scrivere questa nona parte.
Nella vita di ciascuno di noi esistono ricordi che vengono conservati in appositi settori a seconda dell'importanza o dell'intensita' stimolata.
Una cosa del genere non l'avrei mai immaginata, viaggiare con due amici, senza le famiglie e over quarant'anni.....
Cio' che scrivo, per rispetto al lettore, presuppone sincerita' ed e' questa che desidero dimostrare soprattutto qui in questa parte della nostra storia.
Erano circa le due del pomeriggio, valigia pronta e Ivan in arrivo con la sua Octavia, tanto passava da Torino per andare a Sassomarconi
Ormai e' un modo di dire tra noi tre quello " tanto passo da li ", ovviamente era per non usare la mia macchina fino da lui e poi da Lecco fino al punto di ritrovo con Paolo per poi viaggiare fino a Paterno'.
Ero li al balcone, quasi pentito, forse commosso perche' io la mia famiglia non l'avevo mai lasciata anche se per poco.
Come in molti casi se sto con loro magari mi rompono le scatole e me ne sto per conto mio ma se non ci sono soffro.
Ottima contraddizione, tipica di un adolescente quale sono
Sapevo di avere due amici speciali e tali si sono dimostrati prima, durante e dopo.
Ivan arrivo' in quella giornata calda nel momento in cui stavano aggiustando l'ascensore e, considerando che abito al nono piano, sicuramente una "scalata" se la sarebbe risparmiata
Due parole e si parte.
Il tempo vola se si e' in compagnia, in breve tempo arrivammo a Sassomarconi per incontrare Paolo.
Nell'attesa Ivan faceva una delle cose che gli riesce meglio.
Mangiare
Ci trovammo ed ero emozionato per l'avventura che ci attendeva.
Parcheggiammo l'Octavia di Ivan presso l'abitazione di un conoscente e preseguimmo con la vrs td di Paolo, il suo orgoglio.
Notai subito, sedendo dietro, che sobbalzava parecchio ma aspettai il giorno dopo per capire meglio.
La sera non si fece attendere e ci recammo all'albergo che ci avrebbe ospitato la notte.
Cenammo ridendo e godendo di un tipo di liberta' difficile da spiegare.
Meglio andare a letto, ci aspettava una lunga "galoppata" fino a Paterno'.
Dopo le battute sul chi dormiva con l'altro, ci recammo nelle rispettive camere e buona notte.
La mattina era fresca e la colazione abbondante.
Eccoci qua, pronti a partire ma meglio programmare il Garmin di Paolo.
Ups, non trova Paterno', proviamo con Catania, niente, la Sicilia, niente
In pratica, a forza di " ravanare ", Paolo riusci' a far scomparire il sud Italia
Iniziammo bene ridendo, meno male che avevo il mio Tom Tom che mi ero portato dietro nel dubbio.
Partenza, pieno di gasolio, segnali continui di autovelox da parte del navigatore, sobbalzi e " tiro costante ".
Esaminiamo nel dettaglio :
Quella zona e' densamente popolata da autovelox e gli avvisi continui ci disturbavano alquanto ma erano necessari, i sobbalzi erano strani invece.
Domandai a Paolo a quanto aveva gonfiato le gomme posteriori e la risposta fu " TRE bar "
E' vero che avevamo tre borsoni e, soprattutto, un estintore mega galattico ma tre bar li ho patiti saltellando allegramente per motissimi km
Come ben sapete le vrs hanno il cambio a sei marce ma, stranamente, Paolo la sesta non la usava mai.
Io ed Ivan domandammo all'amico "pilota" il perche' della scelta e lui rispose che cosi' la macchina era in tiro e bella pronta per un sorpasso.
Peccato che giudava cosi' anche quando all'orizzonte non c'era nemmeno una bicicletta da superare
Il temperamento competitivo di Paolone fece si che ingaggio' una gara con un'Audi per parecchi km e (finalmente) quando quest'ultima arrivo' a destinazione uscendo dall'autostrada, Paolo la saluto' come se fossero stati d'accordo di gareggiare, secondo me quell'altro tentava la fuga perche' tre matti su una vrs nera lo inseguivano
La famosa Salerno-Reggio Calabria non ci riservo' le temute sorprese, arrivammo tranquillamente (per modo di dire) al traghetto nel pomeriggio inoltrato.
In quel momento non c'era nessuno per fortuna e ci imbarcammo per la Sicilia.
Per me era tutto nuovo ma stare con loro mi dava sicurezza.
Arrivammo all'albergo di Paterno' dove l'amico Domenico (Domingo19) ci avrebbe raggiunto dopo aver " ritirato " il resto della mia famiglia all'aeroporto.
Si, anche loro volevano visitare la Sicilia ma con l'aereo si fa prima e, tutto sommato, preferii cosi', volevo stare a " cazzeggiare " con i miei amici.
Una volta unito il gruppo andammo a cena anche se l'ora era tarda.
La pizzeria ci ospito' con un riguardo esemplare e scelsi la pizza ai pistacchi, una specialita' locale.
Eravamo stanchi ed il giorno successivo era previsto l'Etna per cui tutti a nanna.
La mattina Ivan vagava per la zona limitrofa dell'albergo nel tentativo di farsi comprendere ed ottenere la colazione, la prima s'intende
Come alcuni sapranno, in loco la colazione e' diversa da quella del nord, nel senso che servono anche le granite che sono meravigliose.
Riuniti tutti quanti andammo a fare colazione, la seconda di Ivan e poi via per L'Etna con un tempo fresco che non ci si aspettava.
Nemmeno in quella situazione Paolo riusci' a trattenersi e, addirittura, " tallonava " Domenico che conosceva la zona
A pranzo andammo in un ristorante sulla strada, era enorme e si mangiava davvero bene.

 
Il pomeriggio volo' con la visita ad un borgo medioevale di Forza d'Agro' e la sera partimmo alla volta di Catania.
Li le pasticcerie sono uno spettacolo ed ho un paio di filmati compromettenti dove due soggetti divoravano docliumi come squali
La pasticceria era davvero incredibile, esisteva ogni sorta di dolciume ed anche il reparto salato, era pieno di gente, in pratica cenammo li.
L'unico bagno del locale era densamente visitato e l'odore notevole purtroppo.
Paolo lo visito' e subito dopo Domenico per cui andai da Ivan ridendo perche' Domenico poteva pensare che l'origine della " puzza " fosse dovuta a Paolo e cio' innesco' una voglia di ridere che tenevo sopita da anni.
Alessandra, la moglie di Domenico, guardava me ed Ivan che ridevamo ad un livello non comune, sapete come accade quando non riuscite piu' a fermarvi ?
Ivan al secondo stadio di risata alza la voce come Babbo Natale ed io, ragazzi miei, il giorno dopo avevo ancora gli addominali doloranti ed in pratica piangevo
Forse non c'era un gran motivo per ridere ma essere li in quel contesto, in quel momento era spettacolare.
Visitammo la Catania notturna piena di luci, storia e negozi.
Belli " cotti " tornammo all'albergo e buona notte.
La mattina successiva Ivan nuovamente vagava in cerca di latte al posto delle bustine di zucchero dietetico che gli fornivano non comprendendo la richiesta
Rimpinzati con la colazione d'obbligo ( la seconda o terza di Ivan ) partimmo alla volta di Taormina.
Panorama indimenticabile e pregno di storia e folklore.
Pranzammo in un ristorante sulla collina con il mare sottostante.
E parcheggio ad ore
Tanto non passano e poi abbiamo sforato per poco si disse.
Risultato, due multe
Nonostante fossimo sazi, partimmo verso la visita della famosa pasticceria della zia di Domenico a Giarre.
Gelati e pasta di mandorla a non finire.
La giornata volo' troppo infretta e la sera, cena in pizzeria a Acitrezza e poi in albergo.
Il giorno dopo Domenico accompagno' la mia famiglia all'aeroporto e noi tre partimmo alla volta di Napoli dall'amico Pinus.
Per uno emotivo come me, salutare Domenico e la sua famiglia fu triste, stavo troppo bene con loro.
Soprattutto con la Alessandra Speedy a cui Domenico faceva fatica a stare dietro, una Fabia 1.9 td.
Riprendemmo il traghetto, i sobbalzi e le corse
In un viaggio del genere qualcosa doveva accadere, qualcosa che ci fece capire che siamo vivi ma non tutto e' scontato.
Ha sempre giudato Paolo ma in un momento di stanchezza gli diedi il cambio.
Considerate che Paolone andava sempre alla velocita' massima consentita ed anche qualcosa di piu' per cui quando giudavo io, lui ed Ivan dormivano.....
Eppure grazie a quei 10, 20 km/h in meno, abbiamo scampato una potenziale strage.
130 km/h, galleria con indicazione 110 km/h, alzo un po' il piede dall'acceleratore visto che, oltretutto, l'ingresso non rendeva visibile l'ìinterno essendo in curva.
Entriamo e si scatenano i guai.
Nel buio della galleria troviamo persone che si sbracciano verso di noi rischiando di essere investiti, il tempo di capire e mi trovo di fronte un paraurti di una Opel Corsa (mi pare), a sinistra la stessa auto coricata da un lato, a destra altra gente che saliva sul gradino per ripararsi dalle auto in arrivo.
Ringrazio il mio nervosismo continuo che mi ha reso estremanente in allarme e mi fece capire che se frenavo non avrebbero mai potuto fermarsi le auto che avevo dietro ed allora scelsi l'unico varco disponibile sfruttando tutti i centimetri di destra e sinistra e passai in mezzo mentre dietro si sentivano frenate da brivido e testacoda.
Ivan piombo' in avanti visto che era seduto dietro, non dormiva e si era gia' accorto dell'incidente, Paolo stava appena per appisolarsi quando venne portato bruscamente alla realta'.
Appena fuori galleria ci fermammo a quella distanza di sicurezza che loro due giudicarno eccessiva
Estintore alla mano tornammo sul luogo dell'incidente dove, nel frattempo, stavano arrivando i soccorsi.
Togliemmo dalla strada quello che avrebbe potuto ostacolare Polizia ed Ambulanza e poi ripartimmo pensando che ci era andata bene.
Davvero bene.
Pomeriggio inoltrato eccoci a Napoli.
Pino ci venne a prendere al casello dell'autostrada e ci accompagno all'hotel delle Terme di Agnano. 

 
Rimasi stupito per il lusso del locale ma, soprattutto, dell'ospitalita' incredibile di Pino.
Cenammo in una pizzeria che ancor oggi ricordo per la gustosissima pizza.
Passammo un paio d'ore e poi tornammo all'hotel dove Pino ci offri' il caffe' di Napoli fatto con l'acqua di Napoli e la macchinetta del caffe' che si era portato dietro.
Incredibile.
Ci regalo' inoltre' le famose mozzarelle in appositi contenitori per il viaggio.
Un tizio con le bretelle mi accese l'aria condizionata al massimo del freddo prima di uscire a cena per cui al rientro in una fresca serata, trovari i pinguini ad attendermi
Purtroppo era ora di tornare ma ero certo che avrei conservato la bellezza dell'esperienza anche senza rammentare tutte le situazioni.
Viaggiare con Paolo ed Ivan e' stato rilassante e non mi sono accorto dei km, stavo quasi sempre dietro e potevo muovermi agevolmente stiracchiandomi.
Abbiamo persino cantato.
L'Octavia di Paolo, vrs td, ci ha regalato comfort (a parte i tre bar) e sportivita' sfruttata costantemente dal Bretellone
Ora mi rendo conto del tempo perso e di non aver vissuto al meglio certe situazioni ma si sa che gli amici non te li inventi ma devi cercarli, io li ho trovati e non vedo l'ora di ripetere un'esperienza simile.
"Ma vi rendete conto?" dice sempre Paolo......




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